IL DIRITTO ALLA SALUTE VIENE PRIMA DI OGNI ALTRO

Lo ha stabilito con chiarezza la Corte Costituzionale in una recente sentenza, affermando: “Devono essere prioritariamente ridotte le altre spese indistinte, prima di sacrificare quella per la sanità”. Questo pronunciamento arriva a seguito di un ricorso presentato dalla Regione Campania.
👉Cosa significa, in termini concreti, questa decisione?
La Corte, in un passaggio significativo della sentenza, ha rilevato che la spesa sanitaria è “già in grave sofferenza per l’effetto, come si è visto, delle precedenti stagioni di arditi tagli lineari”. Si tratta di una critica severa alle modalità con cui, in passato, si è intervenuto, comprimendo la spesa sanitaria e compromettendo, di conseguenza, il diritto alla salute.
🔺Il giudizio della Corte è netto e inequivocabile: prima di procedere con eventuali tagli alla spesa sanitaria, è necessario intervenire su altre risorse economiche destinate a settori che non rivestono la stessa priorità della sanità pubblica.
🔺Chi governa, di fronte a questo pronunciamento, non può che prenderne atto e agire di conseguenza. Vale la pena ricordare che già in una precedente sentenza, relativa alla legge sull’Autonomia Differenziata, la Corte aveva ribadito che la sanità costituisce uno dei pilastri fondamentali dell’unità del Paese, in quanto rappresenta un diritto universale da garantire a tutti i cittadini, senza discriminazioni territoriali.
🔴 Ancora una volta, la Costituzione Italiana si conferma un riferimento solido e insostituibile, un baluardo essenziale della nostra democrazia e dei diritti fondamentali, tra cui il diritto alla salute.

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