La Giornata Internazionale dei diritti della donna deve essere un momento importante di riflessione, di consapevolezza e quindi di lotta per il raggiungimento dei diritti essenziali ancora non riconosciuti, per il rispetto della realizzazione di vita, di lavoro e per una pensione dignitosa. Contro quelle differenze sistemiche tra donne e uomini in termini di opportunità, accesso alle risorse, diritti, potere decisionale che si manifesta in tutti gli ambiti: economici, politici, lavorativi, educativi e sanitari.
Non ci fermeremo almeno fino a quando il cosiddetto “gender gap” non sarà annullato. Il divario di genere ha radici profonde, legate alla cultura patriarcale all’immagine stereotipata nella quale le donne vengono associate alla sfera domestica e gli uomini a ruoli pubblici e decisionali.
Nessun Paese è riuscito a raggiungerne l’eliminazione completa, ma l’Italia continua a scendere sempre più in basso nella classifica delle nazioni in cui il divario di genere è preoccupante. Su 146 paesi nel 2024 siamo scesi all’ 80°posto.
NO! Non c’è nulla da festeggiare ma tanto ancora da rivendicare.
In un Paese in cui l’invecchiamento della popolazione appare inesorabile sono tante le ragioni per cui le donne anziane di oggi, e purtroppo anche quelle di domani, non potranno contare sul riconoscimento di pensioni adeguate e dignitose e quindi con affanno dovranno affrontare una vecchiaia più povera e solitaria continuando a fare sacrifici e rinunce anche per la mancanza di un welfare dedicato.
Per cambiare la cultura della società chiediamo leggi e politiche adeguate per una società più giusta ed equa, che riconosca il valore del lavoro femminile creando maggiori opportunità di riconoscimento dei propri diritti alle cittadine più fragili e discriminate.
Ecco perché come Coordinamento donne Spi Cgil, insieme a tutto lo Spi unito, saremo in campo attivamente al fianco della Cgil, nella promozione dei 5 Sì al referendum su lavoro e cittadinanza perché abbiamo 5 buoni motivi per continuare a lottare.
NO! Non abbiamo niente da festeggiare, ma ancora tanto da rivendicare e lottare.
E il nostro voto sarà la nostra rivolta.
Eva Santoro, segretaria Spi Cgil Puglia e responsabile del Coordinamento donne Spi Cgil Puglia.