PENSIONI MINIME: OFFENSIVO AUMENTO DI 1,8 EURO AL MESE

“Altro che tre euro al mese. Il Governo offrirà ai pensionati, sì e no, un caffè al bancone, neppure a tavolino, visto il vergognoso aumento delle minime di 1,8 euro al mese”. Sono le parole del segretario generale dello Spi Cgil Puglia, Michele Tassiello, che denuncia un provvedimento che definisce “inefficace e penalizzante”.

Con un incremento dello 0,8%, sommato a un extra del 2,2% previsto per il 2025, l’aumento complessivo delle pensioni minime raggiunge il 3%, passando da 614,77 euro nel 2024 a 616,57 euro nel 2025. “Briciole, appunto”, aggiunge Tassiello, evidenziando come questo governo sia “molto interessato agli slogan e poco invece ad affrontare con la giusta attenzione una materia così vitale per chi ogni giorno porta a casa con gli stessi soldi una spesa sempre più piccola”.

Tassiello sottolinea l’impatto devastante dell’inflazione cumulata del 16,5% degli ultimi due anni, che ha impoverito drammaticamente milioni di pensionati. Anche il ritorno al meccanismo di rivalutazione “senza tagli” da gennaio non sarà sufficiente a recuperare le perdite subite.

I temi previdenziali sono stati al centro dello sciopero generale del 29 novembre, che ha visto scendere in piazza 500mila lavoratori, pensionati e studenti in tutta Italia. “La mobilitazione prosegue, non ci fermeremo nel sostenere le nostre rivendicazioni”, afferma Tassiello.

“Per le pensioni serve una discussione seria e una riforma organica che guardi anche ai giovani, oggi vittime di precariato e lavori intermittenti. L’ultimo confronto in materia risale al 18 settembre 2023. Diciamo a questo Governo di farla finita con le bugie, con il racconto del paese delle favole che non esiste, come sanno bene i milioni di donne e uomini che vivono di salari e pensioni. Questa dell’aumento di 1,8 euro mensili è solo l’ultima delle prese in giro a danno degli italiani”, conclude il segretario Spi Puglia.

Un impegno continuo per una previdenza più equa e giusta.